giovedì 22 ottobre 2009

Buffy the Vampire Slayer



Per chi non avesse mai visto il telefilm, Buffy è una giovane che vorrebbe condurre una vita normale, studiare, far felice la madre, ma tutto ciò non è possibile perché lei è destinata a combattere il male che invade sempre di più, giorno dopo giorno, la sua città. Grazie a particolari poteri fisici e spirituali ogni notte polverizza (letteralmente) decine di vampiri. Spesso si trova di fronte ad entità ben più spaventose: demoni, mostri, persino divinità, che mirano ad impossessarsi degli umani per stabilire il loro dominio sulla Terra. E’ aiutata da un gruppetto di fidati amici, ma come quasi tutti gli eroi, inevitabilmente si trova sempre sola nei momenti cruciali, conscia di essere l’unica in grado di prendere decisioni riguardanti la vita o la morte, e poi, per definizione La Cacciatrice è una sola, un eroe solitario.. Credo che ad intrigarmi, oltre che la costruzione “poetica” del film e la trama accattivante, sia anche la metafora contenuta in esso.
I “vampiri” sono i mostri che ognuno nasconde dentro se stesso: quei pensieri ossessivi che ti “succhiano” i momenti migliori della tua vita, che si insinuano nella tua mente, facendoti entrare in un labirinto da cui poi a fatica si esce. L’anoressia e la depressione ne sono due esempi estremi.
I “demoni” sono i pensieri cattivi, la sfiducia in se stessi, la perdita di autostima, le vane illusioni, che ti fanno vedere la realtà in maniera distorta, ti sradicano dal presente, rendendo difficile i rapporti con il mondo.
Non a caso, Buffy, alla fine della 5 serie, prima di compiere un salto nel vuoto che la porterà alla morte, per salvare la vita della sorella, dice: “La cosa più difficile del mondo è viverci”.
Serve coraggio, forza, determinazione, tenacia. E Buffy non si stanca mai combattere.

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